associazione culturale che promuove le arti, la cultura e il piacere d'incontrarsi

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venerdì 31 ottobre 2014

Io AMo CENTOCELLE. UN CUORE VERDE PER IL QUARTIERE

Con l'incontro avvenuto mercoledì 29 ottobre nella sede del Geranio (il terzo promosso tra cittadini e altre realtà associative del territorio), è stato dato il via ufficialmente a un nuovo comitato, che ha come progetto la riqualificazione ambientale del quartiere.
Il neonato gruppo si chiamerà, come già discusso in precedenza, Io AMo CENTOCELLE.
Qui l'uso delle maiuscole e delle minuscole non è casuale, perché c'è la doppia lettura IO AMO e I AM. Insomma, vale a dire: noi che AMIAMO il nostro quartiere... SIAMO il quartiere!

È stato scelto anche un logo che rappresenterà il comitato: la grafica del nome con un cuore verde in evidenza, segno inequivocabile di una mission improntata alla salvaguardia del territorio, per impegnarsi e fare in modo che le istituzioni s'impegnino alla risoluzione dei problemi.


Questo senso di cura e di appartenenza, che tocca in modo consapevole molti più cittadini di quanto non si pensi, sarà subito orientato al recupero di aree degradate e all'ottenimento di maggiore pulizia e decoro della zona.

Si partirà con un obiettivo concreto: il recupero del Parco Madre Teresa di Calcutta. Si tratta di uno spazio verde, adiacente a viale Palmiro Togliatti, da tempo fortemente deteriorato, che va sottratto alla sporcizia e all'abbandono e restituito finalmente alle corse dei bambini, a un sano jogging e alle passeggiatine dei nonni.
Domenica 9 novembre, dunque, appuntamento al parco per un festa aperta a tutti.
Si comincerà alle ore 9,00 con la pulizia volontaria dell'area, per proseguire nel resto della mattinata con l'intervento dell'assessore all'ambiente del V Municipio Giulia Pietroletti e varie iniziative di intrattenimento per grandi e bambini.
Maggiori dettagli e un calendario della manifestazione verranno elaborati e diffusi nei prossimi giorni.
Data la stagione, e dopo una preoccupante consultazione dei bollettini meteo, ci si preparerà anche a un piano B in caso di pioggia.

Ad ogni modo – e ad ogni condizione climatica – seguiteci, non abbandonateci! Adottate un comitato e partecipate con noi alle attività di Io AMo CENTOCELLE. Anche solo per vedere, anche solo per curiosità. Se poi ci mettete l'impegno, sarà meraviglioso. Perché non è vero che noi romani siamo tutti indifferenti e rassegnati. Perché Centocelle è un quartiere con una storia e un'umanità speciali, un luogo vivo e vitale. Un quartiere che non può essere ridotto a immondezzaio. È il posto che amiamo e dove vogliamo vivere. E vivere bene.

giovedì 23 ottobre 2014

METTI UNA LEICA A CENA (e scopri cosa c'entra un'anatra con Cartier-Bresson)

Mercoledì 22 ottobre, secondo Foto-lounge della stagione al Geranio, incentrato questa volta su Henri Cartier-Bresson e sulle fotocamere Leica. Ospite d'eccezione e relatore appassionato e instancabile della serata: Giacomo Marcucci, fotografo, photo editor e docente di fotografia.


Innanzitutto, per i pochi che ancora non lo sapevano (come me, forse solo io, mi vergogno tantissimo ora che lo so), Leica è un marchio tedesco e quindi si pronuncia "Laica".
Ebbene, questa macchina – con un nome che sembra quello di una cagnolina – ha rivoluzionato la storia della fotografia e quest'anno festeggia il suo centenario.
Piccola, maneggevole e discreta rispetto alle più ingombranti e vistose fotocamere dell'epoca, inizia il suo percorso per la prima volta nel 1911 come fotocamera a pellicola 24x36. Ma è nel 1914, progettata dall'ingegnere Barnack, che nasce la fotocamera la pellicola da 35 mm, con otturatore sul piano focale e obiettivo 50 mm: la capostipite di tutta la produzione successiva. Da qui in poi, prosegue la lunga evoluzione di questo gioiello della meccanica, che ha permesso di unire qualità dell'immagine e ridotte dimensioni con un'affidabilità e un'efficienza fino ad allora inimmaginabili.


Marcucci ci ha mostrato vari modelli illustrandone le caratteristiche tecniche: una gran goduria per i fotografi presenti. Per i non fotografi, l'apertura a un mondo di termini finora sconosciuti, come telemetri, tendine (non quelle della finestra di casa), ottiche a baionetta.

Leica e Cartier-Bresson costituiscono un binomio quasi inscindibile, ed è stato davvero interessante scoprire come l'apparecchiatura possa influire e addirittura essere determinante per lo stile di un fotografo.
La caratteristica principale di questo maestro del novecento, considerato uno dei primi fotoreporter della storia, è stata quella di riuscire a cogliere l'attimo, di scattare la foto in un preciso istante, veloce come un predatore quando avvista la sua preda. Come per sferrare un attacco. Come il cacciatore che, vedendo un'anatra, deve stare attento a non far percepire la sua presenza né alla vista, né all'udito, né all'olfatto. Cartier-Bresson riteneva che il fotografo non dovesse essere notato dai soggetti che fotografava, ma rendersi invisibile e questo gli è stato possibile grazie alla capacità mimetica della Leica, maneggiabile con una sola mano, piccola, quasi silenziosa e rapida nello scatto.

A un certo punto della serata, tra i modelli di fotocamere e le imprese di Cartier-Bresson c'è stata l'immancabile pausa pizza, con divoramento di tranci chi di margherita, chi di funghi e prosciutto, chi di combinazioni più fantasiose. Mangiando con le mani, tra forme di socializzazione sparsa e selvaggia e distribuzione di birra e supplì.
Per poi rituffarci fino a tardi nella storia della fotografia del novecento.
Insomma, in estrema sintesi, è stato un Foto-lounge davvero coinvolgente e traboccante d'informazioni.

Grazie a Giacomo Marcucci, che con grande passione, conoscenza e dovizia di particolari (insieme ad alcune performance indimenticabili, come le imitazioni del francese Cartier-Bresson) ci ha raccontato un pezzo così importante della storia della fotografia.
Grazie a Salvatore Sanna, fotografo e docente di fotografia, che è sempre presente e ci supporta (e sopporta) nelle varie iniziative come un nume protettore.
Grazie a Damiano Rosa, fotografo e docente della scuola di fotografia del Geranio, che organizza questi incontri (gratuiti e aperti a tutti, lo ricordiamo) per arricchire sempre di più le nostre conoscenze e aumentare la nostra curiosità.
Grazie pure a Massimo Boresti, collaboratore agli eventi fotografici, che è arrivato in ritardo, ma non per colpa sua.
Grazie infine a tutti gli amici che hanno partecipato con tanta attenzione e interesse.
Il prossimo appuntamento è con Fotocenando, sabato 1° novembre. Sempre al Geranio. Sempre a Centocelle, Roma, in the world.



Foto: DAMIANO ROSA

mercoledì 22 ottobre 2014

DOVE VAI SE LO SPAGNOLO NON LO SAI?

D'accordo, quello da sapere per forza è notoriamente l'inglese… ma scegliersi anche una lingua per il solo piacere di capirla, saperla parlare? Lo spagnolo per esempio.
Se Julio Iglesias ha avuto il successo che ha avuto, dai, diciamocelo, in parte è stato per la lingua spagnola, tra le più languide del pianeta. Una lingua latina – molto vicina alla nostra – che ispira subito simpatia e a tratti istiga alla seduzione.
Non vogliamo dire che studiare lo spagnolo aiuta a rimorchiare... però un conto è andare a Ibiza in vacanza e parlare inglese, un conto è salutare con sorriso, un ¡hola! e altre cose dette con
la giusta pronuncia.
Forse non tutti sanno che è la lingua ufficiale in 21 Paesi, parlata da centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo (secondo un'indagine del 2012 risultava la seconda lingua più diffusa, dopo il cinese).
Quindi poterla comprendere e parlare sarebbe una bella marcia in più per i viaggiatori. Senza contare chi la utilizza per lavoro.
Sfatiamo a questo punto un mito: per parlare spagnolo non basta aggiungere la "s" finale a tutto. Scordatevelo, si crea lo stesso effetto di Alberto Sordi quando parlava inglese dicendo "maccaroni".
Bisogna mettersi l'anima in pace e studiarlo.
E qui entra in gioco il Geranio, perché tra i corsi patrocinati dall'Upter (Università Popolare di Roma) ce l'abbiamo anche noi. Sì, lo spagnolo a Centocelle: e per chi è della zona è una bella opportunità, praticamente il corso a due passi da casa.

Attento, disponibile e preparato è il nostro insegnante, Andrés Mario Romero Sánchez, che, come s'intuisce dal nome (anzi, dalla sfilza di nomi) è uno spagnolo madrelingua.
Cura il corso di base e l'intermedio, fornendo nel primo i fondamenti basilari della lingua nelle sue parti fonetiche, grammaticali e lessicali e sviluppando nei partecipanti, in maniera rilassata e divertente, le capacità comunicative; e approfondendo il programma nel secondo, in modo da perfezionare la comprensione scritta e parlata della lingua, insieme al miglioramento delle conoscenze sulla cultura ispanica già acquisite. 

Ci state facendo un pensiero? Perché no? 
¿Por qué no?
Imparare qualcosa di nuovo rimetterà in circolo le energie, le idee, la vitalità. A tutte le età, anche da grandi. Anche da molto grandi.


Chi fosse interessato ai corsi di lingua spagnola o volesse anche solo saperne di più, può contattare la segreteria del Geranio: tel. 062312458  e-mail: info@ilgeranio.net

¡Hasta luego!

martedì 21 ottobre 2014

COMPUTER NON TI TEMO: A QUALSIASI ETÀ!

Un bambino nativo digitale che nemmeno sa parlare, mette le mani per la prima volta su un pc e lo usa come se lo avesse sempre usato.
Tu no. La prima volta non riesci nemmeno ad accenderlo.
Un ragazzo nativo digitale maneggia computer, telefonini, tablet con la destrezza di un prestigiatore.
Tu no. Non sai nemmeno da che parte si guardano.
Un nativo digitale impara in pochi minuti programmi di tutti i tipi, scambia documenti ed esegue una decina di operazioni on line contemporaneamente.
Tu ovviamente no. Ti blocchi già quando ti chiedono la registrazione per il login.

Ebbene, non c'è da meravigliarsi, né da arrabbiarsi, né da deprimersi.
I primissimi nativi digitali sono tutti quelli venuti al mondo da quando esistono i pc a interfaccia grafica, e più ancora quelli arrivati dopo la comparsa dei sistemi operativi a finestra (cioè i nati dopo il 1993). 
Chi ha avuto modo di osservarli, si sarà reso conto che i bambini di oggi hanno capacità tecnologiche innate: ti aprono in quattro e quattr'otto il telefonino, si fanno un selfie, mandano un messaggio su whastapp, ci navigano e si cercano i cartoni su youtube. Tu nel frattempo stai cercando il tasto per rispondere a una telefonata.
Questi sono i nativi digitali. E gli altri? E noi?
Quelli da una certa età in poi, nati nell'era analogica (quando i telefoni avevano la cornetta ed erano attaccati a un filo e la macchina fotografica aveva la pellicola), sono considerati immigrati digitali. Si sono messi al passo con le tecnologie, le usano e spesso anche molto, ma hanno un approccio mentale diverso, che mantiene ancora la memoria dei tempi dell'analogico.
Poi ci sono quelli del fronte della resistenza, che pensano di non essere tagliati per il computer, o lo snobbano, e guardano gli apparecchi tecnologici con una certa diffidenza: sono chiamati tardivi digitali (e certo il termine non provoca moti d'entusiasmo). Eppure la tecnologia apre mondi e possibilità per tutti, un tesoro d'informazioni e facilitazioni in tanti ambiti: perché restarne fuori?
A volte ci vuole semplicemente l'approccio giusto.
Per chi finora è rimasto indietro e considera ancora il pc un nemico ingovernabile che vive di vita propria, il Geranio propone un corso davvero originale: COMPUTER NON TI TEMO, cioè l'alfabetizzazione informatica per chi ha bisogno di cominciare dalle conoscenze pratiche di base. Un affiancamento che aiuta a familiarizzare con le funzioni principali del sistema operativo, i programmi più in uso, la navigazione. Così scaricare un allegato dalla mail, importare una foto dalla macchina fotografica o prenotare un hotel non saranno operazioni impossibili.
La pazienza e il rispetto dei tempi e delle eventuali difficoltà di ognuno sono garantiti dal docente, Massimo Boresti, un architetto che il computer lo usa da parecchi anni per la sua professione e che si aggiorna continuamente per utilizzarlo sempre al meglio.

Bando alla timidezza, dunque: questa davvero è l'occasione buona per fare pace col computer e farlo invece diventare un alleato prezioso. A qualsiasi età!

Per maggiori informazioni e iscrizioni
contattare la segreteria del Geranio:

tel. 062312458  e-mail: info@ilgeranio.net

(Se avete problemi a usare la mail, dopo non li avrete più).


domenica 19 ottobre 2014

UN CENTRO D'ASCOLTO DISLESSIA PER IL QUARTIERE

Cos'è la dislessia? Fino a qualche anno fa, un bambino con difficoltà di lettura, oppure scrittura (disgrafia e disortografia), o calcolo numerico (discalculia), veniva subito considerato svogliato, incapace di concentrarsi o di svolgere queste attività (mentre per il resto risultava avere un'intelligenza normale) e veniva di conseguenza giudicato in modo discriminatorio. 
Poi finalmente si è capito che si tratta di un disturbo specifico dell'apprendimento: la dislessia, appunto, che si manifesta con le difficoltà sopra citate ed è diagnosticabile in soggetti normodotati, cioè privi di altri problemi (deficit cognitivi o sensoriali, o situazioni familiari svantaggiate).
Il bambino dislessico non legge in modo adeguato alla sua età (per velocità o correttezza) e, in alcuni casi, legge senza riuscire a comprendere il testo. Se non si riconosce il problema o non si interviene precocemente, accanto a questo disturbo ne compariranno altri nel corso del tempo, quali ad esempio bassa autostima, forme depressive o comportamenti aggressivi.
Una delle cause della dislessia è la difficoltà nel riconoscere i fonemi, cioè i suoni delle parole. Quindi, prima dell'età scolastica, quando ci si metterà alla prova con lettura e scrittura, è molto difficile da individuare.
Anche in seguito, sta nella capacità degli insegnanti e dei genitori saper cogliere degli indizi e procedere agli accertamenti del caso.
Intervenire si può e lo si fa in base alle caratteristiche individuali (ogni caso è a sé): soprattutto a livello fonologico, con la logopedia e, dove necessario, anche a livello psicologico.
In Italia (come spesso accade, purtroppo) il riconoscimento della dislessia è avvenuto in ritardo rispetto ad altri Paesi e non sempre gli insegnanti hanno ricevuto una formazione specifica per riconoscerne i segnali. Bisogna avere la fortuna di trovare un docente attento e preparato sull'argomento, che sappia indagare sulle eventuali difficoltà dei bambini, o essere genitori particolarmente vigili e pronti a cogliere il campanello d'allarme di comportamenti non consueti.

Al Geranio abbiamo giusto la fortuna di avere queste figure di riferimento: Simonetta Rossi, che non solo è insegnante e psicologa, ma anche formatrice presso l'Associazione Italiana Dislessia e psicopedagogista in un istituto scolastico; e una mamma, Tania Virone, che ha maturato una grande esperienza "sul campo", avendo già affrontato la situazione in prima persona.
Insieme hanno creato il nostro Centro d'Ascolto Dislessiaun servizio per il quartiere di Centocelle, uno sportello gratuito finalizzato a rispondere alle esigenze di tanti genitori che di fronte a questa condizione – diffusa molto di più di quanto non si pensi – non sanno a chi rivolgersi.
Tania e Simonetta si metteranno a disposizione di chi ha bisogno di indicazioni, informazioni, consigli, in modo da essere indirizzati verso le strutture sanitarie appropriate (sveltendo così le procedure di riabilitazione) e muoversi correttamente tutela dei bambini nella jungla delle pratiche burocratiche.
Abbiamo una legge, la 170, che riconosce dei diritti per questa disabilità. Primo fra tutti, un piano didattico personalizzato che la scuola deve fornire.
Risolvere questo problema con interventi adeguati quindi si può… e si deve!

Quando si scopre un caso del genere, succede che non si sappia proprio dove sbattere la testa: sicuramente avere un aiuto da chi lo conosce a fondo e da chi ci è già passato, farà sentire le famiglie meno sole e permetterà di gestire al meglio questa forma di disagio.

A partire dal 20 ottobre, per tutti coloro che avranno bisogno di un orientamento, il Centro d'Ascolto Dislessia sarà aperto, presso la sede del Geranio (via dei Rododendri, 15), per due lunedì al mese, previo appuntamento (infodislessia@yahoo.it - tel. 392 2325909).




venerdì 17 ottobre 2014

Io AMo CENTOCELLE. IL QUARTIERE SIAMO NOI!


La ferma volontà degli abitanti di Centocelle di reagire al preoccupante degrado ambientale del quartiere, manifestata già nell'incontro del 1° ottobre scorso con l'assessore del V Municipio Giulia Pietroletti, si sta concretizzando velocemente.

Mercoledì 15 ottobre, diversi gruppi già impegnati sul territorio e altri singoli cittadini si sono ancora riuniti, su iniziativa di Simonetta Rossi, presidente del Geranio, per definire i termini di una nuova realtà associativa, finalizzata proprio alla riqualificazione dell'ambiente.

Sulla scelta del nome sembra esserci già un accordo: Io AMo CENTOCELLE, con la doppia lettura "I AM" per sottolineare anche il senso d'appartenenza. Come a dire, Centocelle sono anch'io che ci abito e voglio che sia migliore.

Il nome dunque c'è, a breve ci sarà anche un logo ed è chiaro anche il primo obiettivo della nuova associazione: il recupero del parco Madre Teresa di Calcutta, un'area verde destinata soprattutto ai bambini, ma attualmente inutilizzabile a causa del forte degrado. Verrà innanzitutto organizzato un evento sul posto, aperto a tutti, per comunicare i progetti finora discussi (per esempio la creazione di un'area destinata ai cani, con obbligo per i proprietari degli animali di curare tale spazio). Sarà l'inizio di tutta una serie di azioni volte alla bonifica della zona, in modo da restituire ai suoi abitanti, oltre al parco, un quartiere pulito e vivibile. Il tutto in collaborazione con le istituzioni, a cui verranno richiesti controlli, verifiche e interventi dove necessario.

È auspicabile che iniziative del genere diventino uno spunto per molti altri quartieri di Roma (e in alcuni già sono in atto). Ognuno di noi è importante e può dare il proprio contributo: e se in tanti si decide di cambiare, è possibile che qualcosa di buono succeda. Così magari diamo un esempio positivo anche alle nuove generazioni, perché parole come "partecipazione" e "impegno civile" non siano mai vuote.
Non cediamo all'apatia e al disinteresse che spesso ci caratterizzano come cittadini: prendiamoci cura di quello che abbiamo, perché è anche nostro. E facciamo in modo che venga curato da chi di dovere.
Certo, ci vuole passione, buona volontà: questo sì. Impegnarsi non è facile e oltre al degrado ambientale e alle cattive gestioni c'è da combattere contro l'indifferenza, l'individualismo e l'illegalità che caratterizzano purtroppo la società odierna. Ma se continua così non si va da nessuna parte… e forse è proprio ora di cambiare rotta.
«Libertà è partecipazione», diceva in una sua canzone Giorgio Gaber. Proviamola, questa forma di libertà: magari funziona e ci piace.

giovedì 16 ottobre 2014

GERANIO IN FIORE: MARIA CATERINA RANIERI E I CORSI DI ERBORISTERIA

Se, entrando al Geranio, vi ritrovate avvolti in una fragranza di fiori e di spezie, inebriati da profumi di natura e d'oriente... tranquilli, non avete sbagliato negozio, non siete entrati in un centro benessere o in un mercatino di oli essenziali. Vuol dire che in quel momento c'è Maria Caterina Ranieridocente dei corsi di Erboristeria.


Naturopata e da sempre, per tradizione familiare, appassionata al mondo delle erbe, Maria Caterina è anche esperta di fito-bioenergetica cinese, floriterapia, cromoterapia, pranoterapia e apicultura. Con lei al Geranio girano tisane fumanti e si spandono aromi avvolgenti di zenzero e cannella. E ormai è consulente di fiducia per tutti i nostri acciacchi.

L'idea di organizzare dei corsi di Erboristeria nasce dall'esigenza diffusa di riportare il corpo e la mente in contatto diretto con la natura, di acquisire uno stile di vita sano, per sé e per la Terra, in una ricerca continua di equilibrio, di armonia. 
Come dice lei stessa: «Il mio corso non vuole essere un insieme di informazioni reperibili sui libri o sul web, ma vuole essere altro... vuole trasmettere quel quid che si apprende percorrendo solo il sentiero verso il proprio Sé, verso i Mondi con cui condividiamo questa Terra e verso l’Universo».

Per chi sente un crescente interesse verso queste discipline, verso una ricerca di benessere e di ritorno alla cura di sé con quello che Madre Natura ci mette a disposizione, i corsi di Maria Caterina potranno essere una vera, piacevole, quasi magica scoperta.


Corso di Erboristeria Di Erba in Erba© 1
Un viaggio etnobotanico dalle antiche civiltà ad oggi, per scoprire come trarre benefici dalle piante che ci circondano, dall’abete allo zafferano.
Tra cenni di Anatomia, Fisiologia vegetale e Farmacognosia (studio dei principi attivi), si imparerà a fare idroliti, sciroppi, oleoliti, unguenti e tante altre preparazioni utili alla depurazione, alla prevenzione e al mantenimento della salute.
Sfiorando i segreti dell’Aromaterapia, della Gemmoterapia (Meristemoterapia) e della Fitoalimurgia si scoprirà quale erbetta potrà finire nel nostro piatto.
Si porteranno le piante in “laboratorio” per trasformarle in preparazioni utili alla bellezza, all'igiene e alla casa.
Si conosceranno anche i veleni perché: «naturale non è sinonimo di innocuo».
Il corso è di base ed è adatto ai principianti. Ha la durata di 12 lezioni.

Corso di Erboristeria Di Erba in Erba© 2
Approfondimento delle conoscenze con elementi di Medicina Tradizionale Mediterranea (origine della Fitoterapia), con elementi di Fisiognomica (per conoscere e conoscerci), fino ai Fiori di Bach. Poi l’Aromacologia e la Meristemoterapia, con cenni di Cromoterapia vegetale.
Trasformazione in laboratorio delle erbe in burri, creme, gel.
La partecipazione è riservata a coloro che hanno seguito il corso di Erboristeria precedente.

Corso di CosmeSi naturale LABORATORIando©
Dall’Antica Tradizione Erboristica alla Moderna Tecnologia Cosmetica: imparare a realizzare prodotti per la cosmesi quotidiana (unguenti, creme, detergenti, gel, dentifrici, deodoranti...), formulazioni per il primo soccorso (bruciature, tagli, ematomi...), per la paidocosmesi (formule ideali per i neonati), per la depilazione (scoprendo come depilarsi in armonia con la Luna).
Indicazioni per destreggiarsi nella jungla di offerte che ci frastorna, creando ogni formula nel rispetto di noi stessi, dell’ambiente e dei nostri amici animali.
Questo corso, integrazione del Corso di Erboristeria Di Erba in Erba© continuerà la sua tradizione esperienziale nel far conoscere e assaporare le erbe nelle tisane, veri elisir di Ben-Essere...

Corso di LABORARIando© DeterSolare
Produzione di fluidi dorati per un corpo e capelli nutriti e setosi, di creme solari per una sana e splendida abbronzatura, di maschere e gel per idratare e lenire cute e capelli, di mousse detergenti.

Corso di Erboristeria Di Erba in Erba© 3
Approfondimento della Fitoterapia clinica, elementi di Oligoterapia, cenni di Biochimica nutrizionale. Indagine del nostro stato di salute attraverso la Semeiotica.
Le virtù “sottili” degli Elisir degli Alberi.
Conoscenze di Clinica Integrata e Cromoterapia vegetale.
In laboratorio, le erbe si trasformeranno in dentifrici, deodoranti, profumi e solari.

La partecipazione è riservata a coloro che hanno seguito il corso di Erboristeria Di Erba in Erba© 2 o a coloro che già posseggono delle conoscenze erboristiche. 


Per maggiori informazioni e iscrizioni
 contattare la segreteria del Geranio
(tel. 062312458  e-mail: info@ilgeranio.net)



lunedì 13 ottobre 2014

RI-CREANDO: I TRE CONSIGLI DI ELISA


Sappiamo che ci sono già degli agguerriti esperti del fai-da-te in agguato per RI-CREANDO (che, lo ricordiamo, è un concorso di riciclo creativo promosso dal Geranio, in linea col tema dell'ambiente che caratterizzerà le iniziative di tutta la stagione). Noi però ci rivolgiamo anche ai novellini, ai pigri e ai pecioni.


Non fate finta di niente. RI-CREANDO è aperto a tutti, è una festa di ecologia e fantasia e non c'è bisogno di dipingere come Manet, di scolpire come Michelangelo o tagliare la carta come Edward mani di forbice. Quello che servirà di più è un bel rifiuto interessante da salvare dalla spazzatura e una bella idea.


Date un'occhiata al secchio e un'altra ai vostri impicci in giro per casa: qualcosa d'interessante salterà fuori. Parola di Elisa Moricca, insegnante di pittura, arti decorative e fumetto al Geranio, nonché membro della giuria di questo concorso (non cominciate a lisciarvela perché è incorruttibile).


Elisa in questo primo breve video ci dà tre consigli per iniziare, cui seguiranno altri contributi, andando sempre più nel dettaglio.
(Per vedere il video a schermo intero, cliccare sui quattro angolini in basso a destra)

Da parte nostra, anche uno sconsiglio: SE VI È VENUTA UN'IDEA, NON DITELA ALLE AMICHE. Così, per sicurezza.

In attesa dei nuovi interventi di Elisa, ricordiamo anche il suo motto per il concorso: «Non buttarlo, ma ricrealo» (e, attenzione, non vale solo per il fidanzato).
Alla prossima!



domenica 12 ottobre 2014

CARTIER-BRESSON E RIGATONI

Una bellissima giornata, quella di sabato 11 ottobre, una di quelle classiche da ottobrata romana. Uno scampolo d'estate che ha baciato la visita alla mostra di Cartier-Bresson organizzata dal Geranio.
Allievi ed ex allievi dei corsi di fotografia, amici appassionati o solo curiosi, tutti insieme all'Ara Pacis come un piccolo gruppo vacanze Piemonte, ma più discreto, più libero e – diciamolo – più bello.
Infatti, dopo un briefing introduttivo con Damiano Rosa, docente dei corsi, via, tutti dentro, sciolti come meduse in mare aperto, ognuno a guardare coi propri tempi e le proprie preferenze le foto in esposizione. 

Era un tappa obbligatoria questa retrospettiva di Henri Cartier-Bresson, in mostra a Roma fino al prossimo 25 gennaio, in cui è possibile non solo avere l'idea dell'evoluzione artistica, ma anche seguire il percorso dello sguardo di questo fotografo sul Ventesimo secolo, con scatti di rara intensità. Una galleria di immagini capaci di raccontare il mondo catturando attimi di vita, luoghi e persone.

Qual è lo scopo di queste uscite in gruppo? Come per altri progetti legati alla scuola di fotografia, l'intento è sempre quello di “affinare l'occhio” incoraggiando a vedere e studiare il più possibile il lavoro di grandi maestri e ampliando così visuali, prospettive, possibilità.
Naturalmente ognuno, individualmente, si occupa già della propria crescita culturale; ma quando si partecipa insieme a qualche iniziativa, gli effetti si possono amplificare, perché ci si scambiano in tempo reale impressioni, considerazioni, si condividono le informazioni. E – last but not least – si socializza, ci si diverte e si condivide il pranzo.
Ecco, il pranzo è una cosa su cui non si scherza e, dopo la mostra, tutti si sono ritrovati allegramente su un barcone ormeggiato alla rive gauche del biondo Tevere: rigatoni, sole e venticello. E chiacchiere. Una goduria. Viva Barbara Ledda (una fotografa che spesso e volentieri si sciroppa le proposte del Geranio) che ha scovato questo posto.
Poi è stata dura staccarsi dalle sedie che affacciavano sul fiume e sulle papere... ma viene sempre il momento di partire.
Dopo una piacevole passeggiata per le strade del centro, la tappa successiva: il negozio di fotografia M&S Materiale Fotografico.
Praticamente una vetrina delle meraviglie con macchine nuove, usate e da collezione.
Lì è rimasto Damiano. Tutti piano piano hanno salutato e sono andati via, chi da una parte, chi dall'altra, dandosi appuntamento al prossimo incontro. Damiano invece no. È entrato là dentro e non è più uscito.



sabato 11 ottobre 2014

A CENTOCELLE NASCE UN COMITATO PER LA RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

Dall'incontro tra i cittadini e l'assessore Pietroletti, che si è svolto il 1° ottobre scorso al Geranio e in cui si è trattato il tema dei rifiuti nel quartiere romano di Centocelle, sta nascendo una nuova realtà.
Deve ancora prendere una forma precisa, ma si sta delineando velocemente.
Discutere, domandare, ascoltare, capire sono cose importantissime e basilari, ma poi bisogna agire, tenere viva l'attenzione su un problema che ha raggiunto livelli ormai preoccupanti. Si parla molto di cittadinanza attiva, ma di solito non si vede un granché e il disinteresse supera di gran lunga l'impegno. Per questo un gruppo di cittadini e alcune associazioni radicate nel V Municipio, insieme al Geranio, hanno deciso di creare un nuovo comitato.
A cosa servirà? Lo scopo è quello di reagire allo stato di degrado generalizzato, riportando la bellezza e l'orgoglio di vivere nella nostra zona, finora troppo trascurata.
E per partire con un'azione concreta, il primo obiettivo sarà la riqualificazione del parco Madre Teresa di Calcutta, un luogo ormai sottoposto a forte deterioramento e abbandono. È un intento non solo simbolico, ma concreto e decisamente urgente dal punto di vista urbanistico e sociale. Le aree verdi delle città sono molto preziose e devono essere accessibili e fruibili per i cittadini come luoghi d'incontro, di svago, di gioco per i bambini, in condizioni di sicurezza e pulizia.

Mercoledì 15 ottobre, alle ore 17.30, ci sarà un incontro nella sede del Geranio, per definire meglio le caratteristiche del comitato (a partire dal nome, il più quotato finora è "Io amo Centocelle") e per condividere quest'idea con tutti coloro che sono interessati a impegnarsi per il recupero ambientale del quartiere.

Abbiamo cominciato parlando del problema dello smaltimento dei rifiuti.
«Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior»: lo diceva Fabrizio De André e noi vogliamo ancora crederci. Non solo, vogliamo vedere come crescono questi fiori... e dare anche un'innaffiatina.




venerdì 10 ottobre 2014

DAMIANO ROSA E L'OCCHIO FOTOGRAFICO

Fotografi si nasce o si diventa? Il talento in ogni arte è innato, si sa, ma per manifestarsi ha bisogno anche di conoscenze tecniche. Parlando di fotografia, la tecnica è indubbiamente un aspetto fondamentale. Per essere davvero un buon fotografo, però, per raccontare attraverso le immagini, per concretizzare la propria idea creativa ed esprimere la propria sensibilità, occorre non solo avere cognizioni specifiche, conoscenze teorico-pratiche e sperimentarle: la fotografia per definizione è "disegno di luce" e quel disegno bisogna anche saperlo vedere, cogliere, catturare, per fissarlo in uno scatto.

Di corsi per imparare a usare la macchina fotografica ne esistono tanti, anche perché la fotografia, con l'avvento del digitale, è diventata una passione alla portata di tutti e a qualsiasi età.
La scuola del Geranio, che ormai da diversi anni è un punto di riferimento in questo campo, ha una sua particolarità: non si limita ad essere un libretto di istruzioni per l'uso, a insegnare a usare diaframmi, lunghezze focali ed esposimetri, ma si propone di educare l'occhio a vedere in modo fotografico. È una scuola in senso ampio, un vero e proprio laboratorio che riunisce allievi ed ex allievi non solo intorno ai suoi corsi (articolati in vari livelli), ma anche intorno a numerose iniziative culturali, uscite fotografiche ed eventi.
Il docente, Damiano Rosa, è un professionista che ha sempre unito la passione per il mondo della fotografia con una grande duttilità tecnica e di linguaggi. Lavora per questo in tanti ambiti: illustrazione di cataloghi di mostre per l'Italia e l'estero, ritratti di personaggi dello spettacolo e della musica, fotografia commerciale per società e aziende, per eventi e cerimonie e fine art

Damiano una ne fa e cento ne pensa e quando alle riunioni del Geranio dice: «M'è venuta un'idea», tutti tremano, perché vuol dire che c'è da lavorare. Ah, è anche chitarrista classico (quindi chi a un certo punto ci ripensa e capisce di essere più tagliato per la musica che per la fotografia, può continuare a studiare con lui).

I corsi di fotografia del Geranio con Damiano Rosa sono pa-trocinati dall'Upter. I primi stanno per iniziare proprio in questo mese di ottobre.
Chi ha voglia di coltivare e condividere questa passione, può sbirciare il nostro Sito Web, il sito Upter, il gruppo FB Fotocenando o contattare la nostra segreteria (tel. 062312458 - info@ilgeranio.net).




Precedenti post su questo blog riguardanti la scuola di fotografia del Geranio:
FOTOCENANDO: PANE AMORE E FOTOGRAFIA
PIZZA E MORIYAMA



mercoledì 8 ottobre 2014

ASPETTANDO RI-CREANDO: NIENTE MANI IN MANO

Abbiamo intenzione di scatenare il bricoleur che è in voi. Di tirare fuori l'alien con metro e forbici nascosto nelle vostre viscere. Di svegliare l'artista addormentato che giace come morto con un pennello tra i denti sul divano della vostra vita.
Perché creare è bello. Con qualsiasi tecnica, strumento, materiale. È pure utile... di questi tempi poi.

Se avete dei dubbi e snobbate il lavoro manuale, dovete pensare che il genere umano, dalla preistoria ad oggi, ha potuto evolversi grazie alla liberazione delle mani. Cioè, in parole molto terra terra, invece di usarle per camminare, le ha potute utilizzare per portare il cibo alla bocca e per costruire utensili, permettendo così anche lo sviluppo del linguaggio e del cervello.
E dopo questo breve svirgolamento sulle teorie antropologiche di Leroi-Gourhan, torniamo a noi.

Adesso non avete più scuse.
Anche quando non si pensa di essere così abili o si ha poca esperienza, acquisire una certa manualità si può e per questo prossimamente ci aiuterà la nostra docente di arte Elisa Moricca, con qualche dritta da non perdere.

Seguiteci dunque: in preparazione del contest RI-CREANDO potremo usufruire dei suoi consigli preziosi. Così anche i più pecioni potranno partecipare.

(Ah, tenete d'occhio anche il secchio dell'immondizia e non fatevi sfuggire il rifiuto riciclabile che fa per voi!).